Con il progetto RPAS, dal 2 agosto il monitoraggio delle frontiere vola su drone
Il Fondo Sicurezza Interna contribuisce all’evoluzione dei sistemi di sorveglianza delle frontiere con il finanziamento del progetto “Pilote Remotely Aircraft Systems - RPAS in uso presso il Centro Nazionale di Coordinamento (NCC) - Sala Eurosur”, a favore della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere per il pattugliamento, sorveglianza e controllo in mare, supervisione dello spazio aereo e delle acque territoriali e coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso.
L’intervento prevede l’impiego di un drone presso il NCC/EUROSUR (National Coordination Centre / European Border Surveillance System), ossia il nodo di scambio delle informazioni tra i Paesi Membri e l’Agenzia Europea della Guardia di Frontiera e Costiera – Frontex. Il drone, la cui prima missione è stata varata lo scorso 2 agosto, sarà operativo fino al prossimo luglio 2022, come previsto dalle regole di eleggibilità del fondo ISF.
Il servizio fornito dal sistema RPAS include missioni di sorveglianza, pianificate o richieste con breve anticipo, effettuate sia di notte che di giorno nell’area operativa di interesse. I dati provenienti dai diversi sensori, la rotta del velivolo e gli oggetti o eventi di interesse vengono opportunamente geo-referenziati per fornirne una rappresentazione esaustiva della situazione.
La Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere acquisisce, così, grazie al Fondo Sicurezza Interna, un servizio comprensivo di equipaggiamento tecnico, addestramento, ore di volo per effettuare operazioni di sorveglianza marittima di lunga durata.